MASTER O. SACCOMANNO
NON SOLO TKD
23/09/2021

MASTER O. SACCOMANNO <BR> NON SOLO TKD<BR> 23/09/2021

Master Orlando Saccomanno, 53 anni, ex agonista, pluricampione nazionale ed internazionale, attualmente è uno dei coach della squadra nazionale e D.T. della ASD Rising Hwarang da lui fondata anni fa a Buccinasco (MI). Da poco si è avvicinato all’attività agonistica della corsa, approfondiamo con questa intervista la sua esperienza e le sue sensazioni che possono essere fonte di ispirazione e motivazione per tutti.

FITAE: Complimenti Master Orlando, abbiamo saputo della tua partecipazione alla recente Maratona di Roma del 19 settembre. Come ti sei avvicinato alla corsa e da quando?

Master Saccomanno: Ho sempre corso in funzione del Tkd, come parte integrante degli allenamenti che facevo quando ero un agonista, corse che continuavo a fare regolarmente per piacere e per rimanere in forma anche dopo la fase agonistica. Da qualche anno mi  ronzava in testa l’idea di correre un vera maratona, sentendo i commenti di chi lo aveva fatto, capivo l’impegno e il sacrificio e puntualmente rimandavo all’anno dopo.

In un giorno di gennaio 2020 mentre facevo la spesa al supermercato vicino casa, incontro Bruno (56 anni) un mio conoscente di vecchia data, scambiando le solite battute sul covid ecc. scopriamo insieme di avere lo stesso sogno nel cassetto, scambiati i rispettivi numeri telefonici, il lunedì seguente ci ritrovammo sui navigli a correre insieme.

F: La maratona di Roma è stata la tua prima competizione di questo genere?
Altre esperienze di gara?

MS: La maratona di Roma è stata la mia prima maratona ufficiale e prima avevo corso altre due mezze maratone ufficiali. Mi sono preparato da gennaio a settembre, senza saltare mai un allenamento, anche quando ero in vacanza in agosto con lucifero alle spalle.

F: Come paragoni le esperienze e le sensazioni di gara sul tatami con quella sui sampietrini di Roma?

MS: Parliamo ovviamente di competizioni molto diverse; sul tatami, ad esempio nel combattimento, dobbiamo essere bravi a gestire tempi, distanze, l’avversario, paure ecc. mentre nelle  forme la concentrazione e la precisione la fanno da padrone. Nella maratona a farla da padrone sei tu, con i tuoi 42,195 km da percorrere uno dopo l’altro, non hai nessuno che ti vuole picchiare, non succede niente se sbagli un movimento, sei tu con te stesso, non ci sono arbitri né avversari da battere. La sfida la decidi tu, certo 42 km sono tanti e se noi sei allenato sono duri specialmente dopo il 35’ km dove detto dagli esperti inizia la vera maratona, dove trovi il famoso muro da abbattere, ma decidi tu a quale velocità andare, se fermarti ai ristori o no. Una cosa che non accetto è finire la maratona camminando, quella sarebbe stata una vera sconfitta, la maratona si deve correre per principio, altrimenti verrebbe meno il suo significato, che prende il nome della località  greca di Maratona, con riferimento alla corsa che secondo la tradizione sarebbe stata compiuta da Filippide nel 490 a.c. per annunciare ad Atene la vittoria riportata sui Persiani.

Di conseguenza le sensazioni sono molto diverse, nel Taekwon-Do ti devi allenare tanto e  devi avere talento, nella corsa il talento non serve, devi allenarti e basta, mettere le scarpe e uscire di casa. Alla fine di una gara di Tkd sei stanco, sei distrutto se arrivi in finale perche  hai affrontato tanti avversari; alla fine della maratona sei letteralmente distrutto, esausto, finito, privo di forze.

Durante la Maratona di Roma ho bruciato 3.491 calorie e la giornata per fortuna non era delle più calde, solo che sei talmente soddisfatto con te stesso che non ci fai caso e l’unica cosa che conta è arrivare al traguardo… per poi piangere.

F: Con che tipo di allenamento sei giunto a coprire le lunghe distanze e con quale frequenza?

MS.: Allenarsi per una maratona richiede molto tempo a disposizione; uscivo 3 o 4 volte a settimana,  quasi sempre con il mio amico Bruno, a volte da solo, a volte in gruppo e durante queste uscite si facevano allenamenti diversi e specifici come ad esempio le ripetute, i collinari, i cambi di ritmo ecc. Oltre a ciò c’erano i lunghi percorsi della domenica dove si percorrevano non meno di 20 km.

Ricordo i miei primi 30 km, ero felicissimo e la sera invitai mio padre a cena e gli dissi “Dobbiamo festeggiare oggi ho corso per 30 km!”. Lui mi guardò e mi fece una semplice domanda…perchè….?

Credo che se non fosse stato per la pandemia non avrei mai avuto il tempo per dedicarmi alla preparazione della maratona.

F: Ti alleni da solo o in un gruppo?

MS: Grazie a Bruno ho conosciuto il gruppo Naviglio Running Team “NRT”, conosciuto come l’onda blu per i colori dell’associazione. Devo dire che si respira subito un aria di famiglia dove nessuno se la tira e tutti sono benvenuti, dove trovi il campione che fa dei tempi pazzeschi e il 70enne che corre il giovedì  per l’allenamento di gruppo. NRT è composto principalmente da gente della mia età, tutti pazzi per la corsa, ma pazzi nel vero senso della parola. Pensate che il presidente, detto “il capitano”, ha 46 anni e fino ad oggi ha corso più di 210 maratone, gente che corre le 12 ore e percorre 120km, ultramaratoneti (oltre i 50km sei un ultra) che percorrono distanze incredibili in 6 ore, atleti che fanno gare come 10 maratone in 10 giorni, ultima pazzia del gruppo Emilia ha fatto la Milano-San Remo in 48 ore!

Di conseguenza la mia impresa cosa volete che sia a confronto!!!

F: Che tipo di preparazione mentale, oltre che fisica, hai affrontato?

MS: La maratona si corre per 30 km con le gambe, 10 km con la testa, 2 km con il cuore e 195 metri con le lacrime agli occhi. E’ vero, proprio così! Per correre lunghe distanze devi essere allenato fisicamente, e anche se non si corrono tutti i 42 km prima della gara, durante gli allenamenti si fanno i lunghi si arriva a 35/37 km, di chilometri ne devi aver macinato sulle gambe per non arrivare distrutto. Superati i 30/35 km entra in gioco la testa quando le gambe incominciano a lasciarti piano piano, e se non hai una strategia di gestione della gara, il rischio è crollare. Il Taekwon-Do credo che ci fornisca degli strumenti che fanno a questo caso, noi abbiamo la testa per farlo, siamo abituati a soffrire duranti gli allenamenti e soprattutto a dare il massimo di noi stessi. Grazie al Taekwon-Do abbiamo una marcia in più. In effetti mi capita che nei momenti di crisi, pensi al mio percorso nel TKD! Così è stato al 40’ chilometro,  come lo avevo scritto nella chat dei Masters, e pensare al nostro gruppo mi dava una forza aggiunta. La mattina della gara di Roma, considerate che la partenza era alle 6.45, confesso che un po’ di strizza l’ho avuta, il pensiero di dover fermarsi e non farcela, mi passava per la testa. Controllo il telefono e leggo… “Buona notte papi, in bocca al lupo per domani, sono tanto fiero di te”. Motivazione ne abbiamo?

F: La maratona è una delle gare più impegnative e dispendiose dal punto di vista delle energie, hai seguito un regime alimentare specifico?

MS: Anche in questo caso  il Taekwon-Do ci viene di aiuto. Sappiamo che per rendere al meglio dobbiamo apportare la giusta alimentazione al nostro corpo, chiaro, l’esigenza è diversa, ma il concetto non cambia, dobbiamo sempre stare attenti a mantenere un’alimentazione sana durante gli allenamenti  e per tutta la preparazione. L’idratazione è un altro aspetto importante, così come la reintegrazione di sali minerali. Personalmente sono stato sponsorizzato da Master Paolo Giannerini e dai sui ottimi prodotti della linea MLO che approfitto per ringraziare.  Poi a pochi giorni dall’impegno ho fatto un buon carico di carboidrati, per poi assumere una buona dose di proteine la sera prima. La mattina della gara risulta essere molto importante la colazione, e di non facile gestione quando hai una partenza alle 6:45 del mattino. Inoltre durante la gara è indispensabile integrare ai vari ristori dove si possono trovare oltre all’acqua, sali minerali, frutta, ecc.

F: Quali emozioni hai registrato durante un impegno così pesante?

MS: Ho scelto Roma come prima maratona perché è semplicemente fantastica, unica ed eterna; una delle più belle maratone a detta di chi ne ha corse tante. Ma non è la più semplice da correre, anzi! Il percorso tocca i luoghi più suggestivi della città e questo potrebbe essere un punto a favore dell’atleta che ammira le bellezze romane mentre corre, ci sono però tante salite, lunghe e soprattutto ci sono i sanpietrini, disconnessi, in dislivello, insomma da soffrire ad ogni km. Le prime volte che raggiungevo i 21 km  arrivavo sfinito dalla stanchezza e mi dicevo, ora dovrei ripartire per altri 21 km? Neanche per sogno!  Poi ti trovi sulla via dei Fori Imperiali alle sette del mattino, circondato da migliaia di persone (tutti matti!), donne tantissime, adulti un sacco, tutti in attesa dello sparo che dà inizio a un’avventura, ad un sogno che non sai come finirà. Le emozioni sono tante, belle, euforiche. Ma la stanchezza si fa sentire e dopo  i 35 km e solo dopo quella distanza, incominci a capire come finirà, è lì che bisogna tirare fuori te stesso. Ad un punto sono arrivato ad avere la sensazione che la stanchezza prendeva il sopravvento, e non ragionavo più, correvo a basta fino ad avere la sensazione di aver superato quella soglia, per poi andare davvero con il cuore verso il traguardo e scoppiare in lacrime davanti all’Altare della Patria a Piazza Venezia. Alla fine dopo aver corso 42 km hai la sensazione di essere in qualche modo diverso, qualcosa in me è cambiato, la percezione della realtà ha un altro sapore, la sofferenza ti cambia…oltre naturalmente a diventare ufficialmente un maratoneta e subito pensi alla prossima maratona da fare, e come dice il mio amico ”il dolore passa, ma la gloria rimane”.

F: Un messaggio per motivare all’esercizio della corsa?

MS: Oltre a tutti i benefici fisici e al benessere psichico che vengono riconosciuti alla corsa, credo ci sia qualcosa di innato nell’uomo che lo spinge a correre. Personalmente non avevo mai corso più giorni di seguito, eppure il corpo si abitua e la tua mente te lo chiede. La mattina ti alzi, indossi le scarpe ed esci. Se avete un compagno/a è meglio. L’importante è uscire, se sei stanco corri piano, ma esci lo stesso, dopo un mese che sei uscito 4 volte a settimana vedi già il cambiamento, perdi peso, dormi meglio. Se ti appassioni non ne potrai fare a meno. Per chi come me è un maestro di Taekwon-Do raccomando moltissimo lo stretching quotidiano e una volta al mese una seduta da un buon fisioterapista.

Spero di non avervi annoiato con il mio racconto, se dovete prendere una decisione importante e non siete sicuri di  quale sia la scelta giusta o sbagliata, mettete le scarpe e uscite a correre, correre è lo spazio aperto dove vanno a giocare i nostri pensieri.

Master Orlando Saccomanno